Sale la tensione in vista delle elezioni
Sono passati 8 mesi dalla desapariciones degli studenti di Ayotzinapa
Stato d’assedio a Tixtla de Guerrero, Messico
Come previsto, l’intenzione governativa è di garantire in maniera “pacifica” la giornata elettorale di domenica prossima.
Una delle forme alle quali il governo è ricorso è quella di accerchiare la città.
Nei giorni scorsi sono stati trasferiti impressionanti plotoni militari verso Guerrero, camion blindati, camionette, carri, etc.
Dal pomeriggio di lunedì sono stati installati posti di blocco da parte di Esercito, Gendarmeria, Polizia Federale e Marina, nelle 3 vie di accesso alla città.
Come è noto da tempo, noi che da otto mesi lottiamo per il ritorno a casa dei nostri 43 compagni ci opponiamo allo svolgimento delle elezioni nello stato di Guerrero.
Le ragioni sono state già esposte varie volte, ma segnalano tutte un fatto evidente: molti che oggi si sfidano per i posti pubblici sono collusi con il crimine organizzato.
Non sappiamo se l’obiettivo sia di lasciarci fuori dalla lotta in questo periodo elettorale oppure se ci siano altri obiettivi contro la nostra scuola.
Viste le passate aggressioni e le minacce di chiuderla, noi, come alunni e come padri e madri di famiglia, temiamo il peggio.
Nel pomeriggio di lunedì, 8 compagni della scuola sono stati arrestati e liberati dopo alcune ore, grazie alla pronta mobilitazione di studenti, genitori, organizzazioni e organismi di diritti umani.
Martedì, sono avvenuti nuovi scontri fra il movimento e le forze governative. Questo non succede solo a Guerrero: la repressione e la presenza militare sta aumentando a Oaxaca, Michoacan e contro il popolo ribelle di Atenco. Il paese è in stato di tensione.
Non saranno le elezioni a definire il cambiamento di questo paese, che si svolgano o meno, continueremo la nostra lotta.
Chiediamo a tutti di prestare attenzione a quello che succederà in queste giornate. Però chiediamo soprattutto di prepararsi a quello che succederà immediatamente dopo la scandalosa giornata elettorale.
Lo stato messicano cerca legittimità, e cerca di legittimare altri assassini, altra corruzione, ingiustizia e povertà.
Noi no!
Perchè vivi li hanno presi, vivi li rivogliamo!
Omar García
Studente de la Scuola Normale Rurale d’Ayotzinapa, sopravvissuto al massacro d’Iguala (Stato di Guerrero, Messico) del 26 settembre 2014 e membro dell’EuroCaravana43
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