Red de apoyo a las Lof en resistencia Dpto. Cushamen
Comunicato pubblico.
Come famiglie in Resistenza del Dipartimento di Cushamen, a sei mesi del processo di recupero territoriale alla multinazionale Benetton, dichiariamo quanto segue:
Primo: Che il processo di recupero territoriale alla multinazionale Benetton in zona Vuelta del Rio – Leleque, si trova più rafforzato che mai.
Secondo: Che i portavoce pubblici delle famiglie in Resistenza del Dipartimento di Cushamen sono stati, all’inizio di questo processo di recupero, il canale di comunicazione scelto dalle comunità mobilitate per esprimere la propria voce, indipendentemente della loro permanenza fisica nel territorio recuperato, cioè sono stati solo messaggeri. Per queste ragioni è un errore responsabilizzarli delle decisioni politiche prese in questo processo di recupero, poiché sono le stesse comunità mobilitate che prendono le decisioni e determinano il percorso di questo processo.
Terzo: denunciamo anche la persecuzione politica e maltrattamento, da parte dello Stato capitalista, che si ripete da anni nella zona più debole del nostro popolo Mapuche e che è aumentato dall’inizio di questo percorso di recupero territoriale. Ostilità estese, oltre che ai portavoce delle comunità mobilitate, alle reti di appoggio e alle persone non mapuche solidali con la nostra causa, che si manifestano con detenzioni legali ed illegali e controlli di identità, al fine di spaventare la nostra gente, situazioni nelle quali vengono attaccati i nostri diritti, come per esempio la mancata notifica dei reati ascritti ai portavoce criminalizzati dal potere giudiziario, che al suo interno è arrivato perfino a minacciare con sanzioni i difensori pubblici che offrono assistenza ad alcuni comuneros. Inoltre, per gli stessi motivi, appartenendo alla stessa zona del movimento mapuche, ripudiamo le diverse violazione che ha patito la famiglia Colhuan Nahuel, ostacolando il processo di ricostruzione del mondo mapuche che la stessa vive. Continuiamo anche a sostenere la Comunità Sepúlveda di Buenos Aires Chico, come pure tutte le comunità mobilitate in processi di recupero territoriale e resistenza al capitale transnazionale.
Quarto: Che fin dall’inizio del percorso di recupero, partecipano famiglie intere mapuche che fanno di questo spazio il nostro spazio vitale, costruendo abitazioni, realizzando lavoro agricolo-allevamento e soprattutto ricostruendo il nostro mondo mapuche. Inoltre, questo processo di recupero conta sull’appoggio sia di “comunità di fatto” che di “comunità giuridiche”, come dimostrato nella solidarietà e sostegno nell’udienza di apertura del processo di giudizio ai portavoce delle comunità in resistenza. Diciamo anche che nessuno Stato ha la facoltà di decidere chi è mapuche è chi no. È stato il nostro popolo quello che da millenni ha definito i modelli politici, filosofici, culturali e spirituali dall’essere Mapuche, e Non l’ignorante Stato oppressore.
Quinto: Innanzi a tutto questo scenario ed al tentativo frustrato di repressione da parte dei pubblici ministeri, antimapuche, Rivarola, Bottini, Revori ed il giudice incompetente della Compañia de Tierras del Sud Argentino, Zacchino, attraverso le forze speciali della provincia (cani macellai implicati in massacri e sparizioni, metodologia utilizzata per il terrorismo di Stato negli ultimi anni di questa democrazia, essendo vittime di questo, la popolazione civile, compresi comuneros mapuche), noi combattenti delle famiglie in Resistenza, ci troviamo con la capacità e forza necessaria per resistere nel territorio in conflitto e in differenti zone del nostro territorio ancestrale, pertanto affronteremo la repressione senza paura né della prigione né delle pallottole.
Per tutto quanto sopra, continuiamo facendo appello alle comunità a ribellarsi, recuperando il nostro territorio usurpato e creando l’unione nella lotta.
– FUORI BENETTON, IMPRESE MINERARIE, INDUSTRIE PETROLIFERE ED IDROELETTRICHE DAL WALLMAPU
– LIBERTÀ A TUTTI I PRIGIONIERI POLITICI MAPUCHE
– TERRITORIO, AUTONOMIA, RESISTENZA, LIBERAZIONE
– INKALEIÑ TOIÑ MAPU FEMNGECHI ZEUMA FUIENGUN
PU KUIFIKE CHE IEM FEINEU WEUWAIÑ
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