Comunicato stampa dell’Associazione Ya Basta Êdî Bese e dei Centri Sociali del Nord-Est riguardante l’adesione alla Carovana in Kurdistan e per l’apertura di un corridoio umanitario a Kobane.
Come attivisti dell’Associazione Ya Basta Êdî Bese e dei Centri Sociali del Nord-Est abbiamo aderito all’appello lanciato da Rete Kurdistan e deciso di partecipare alla carovana in Kurdistan prevista per il mese di settembre.
Durante lo scorso anno abbiamo più volte dimostrato il nostro supporto alla resistenza di Kobane e di tutto il popolo curdo. Un popolo divenuto simbolo, in questo momento storico, della lotta contro i fondamentalismi religiosi, il sistema patriarcale e una società capitalista che sfrutta e toglie i diritti alle donne e a tutte le minoranza etniche e religiose che compongono la nostra società.
Insieme alle comunità curde dei nostri territori abbiamo dichiarato il nostro sdegno verso la posizione ambigua mantenuta dalla Turchia all’inizio del conflitto tra Isis e i curdi. Abbiamo inoltre provato a testimoniare il modo in cui la stampa mainstream non raccontava la tragedia umana delle migliaia di profughi di guerra e soprattutto il significato politico e gli ideali rivoluzionari del confederalismo democratico e della Rojava che questa lotta voleva difendere e far conoscere al mondo.
Come già successo nella nostra storia continuiamo a stare a fianco di tutti quei popoli in rivolta, non solo con le parole, ma anche condividendo con loro momenti di quotidianità. Dal Chiapas alla Patagonia, dalla Tunisia fino al Kurdistan, queste realtà ci stanno insegnando che nuove forme di stare insieme, di vivere rispettando la moltitudine di etnie e religioni e l’ambiente che ci circonda è possibile.
La nostra partecipazione a questo nuovo viaggio nel cuore del Kurdistan è la continuazione di un percorso che per noi attivisti è iniziato con la steffetta di ottobre e che è continuato anche quando la nostra presenza fisica sul campo non era possibile. Continua con il progetto di Rojava Playground e in tutte le forme con cui riusciamo a rendere i nostri territori più vicini e solidali ai nostri compagni curdi.
Riteniamo che quanto stia succedendo in questo momento debba essere denunciato e condannato. Le numerose violenze con cui Erdogan cerca di colpire il popolo curdo, usando la dichiarazione di guerra contro l’Isis come una scusa per attaccare i militanti del Pkk e migliaia di civili, devono essere fermate.
Insieme a centinaia di compagni dall’Italia e da tutta Europa ci mobiliteremo per riportare l’attenzione e la nostra solidarietà in questa parte del Medio Oriente. Il 15 settembre, dopo un anno dal primo attacco dell’Isis a Kobane, saremo ancora lungo quel maledetto confine per chiederne l’apertura e la messa in sicurezza, per permettere di portare aiuti umanitari alle migliaia di famiglie rimaste a Kobane e per tutte quelle che stanno ritornando nelle loro case, per iniziare la ricostruzione di una città quasi completamente rasa al suolo.
Ancora una volta con i nostri corpi saremo a fianco di chi ha fatto una scelta: quella di difendere la libertà e l’umanità.
Biji Rojava!
Associazione Ya Basta Êdî Bese
Centri Sociali del Nord-Est
Per aggiornamenti seguiteci su:
yabastaedibese.it , twitter: @yabastaedibese
globalproject.info, twitter: @global_project
Appello lanciato da Rete Kurdistan: http://www.uikionlus.com/appello-internazionale-per-la-carovana-internazionale-per-lapertura-di-un-corridoio-umanitario-a-kobane/
Lascia una risposta