Esquel. Regione del Chubut – Patagonia Argentina. Dopo due giorni di udienze, durante le quali gli avvocati della difesa hanno ribadito il carattere politico delle condanne inflitte al leader mapuche, Facundo Jones Huala, il giudice federale ha respinto la richiesta di estradizione avanzata dallo stato del Cile lasciando al giudice ordinario la decisione per la sua completa liberazione o la restrizione domiciliaria.
Facundo era in carcere da circa tre mesi nella cittadina di Esquel, sequestrato con un il blitz dei corpi speciali della polizia in assetto di guerra, durante un’operazione in grande stile avvenuta mentre era in corso un recupero territoriale nel dipartimento di Cushamen, su territori usurpati dalla multinazionale Compañía de Tierras del Sud Argentino S.A., gruppo Benetton; operazione che aveva portato all’arresto arbitrario di altre sette persone, poi rilasciate il giorno dopo.
In questi mesi e negli ultimi giorni, manifestazioni di solidarietà hanno avuto luogo in varie località dell’Argentina e anche in Europa, dove comunità mapuche, organizzazioni sociali e personalità che si battono per i diritti umani hanno espresso un costante appoggio per esigere la sua libertà, contro la persecuzione dei popoli originari, per il rispetto dei trattati internazionali a loro tutela.
A manifestare la loro solidarietà, in attesa della risposta alla richiesta di estradizione, già da qualche giorno si erano riuniti ad Esquel, sfidando il gelo dell’inverno patagonico accampando per le strade attorno al tribunale, centinaia di sostenitori della causa, di etnia mapuche e non.
Come tristemente di consuetudine quando la disputa riguarda le rivendicazioni dei popoli originari, non è mancata l’opera di intimidazione messa in atto da polizia e gendarmeria con un dispiegamento di forze mai visto, tale da dover far chiudere una scuola per farli alloggiare, che hanno presidiato in maniera imbarazzante i dintorni del tribunale, muniti di sorveglianza dall’alto per mezzo di elicotteri e droni, autobotti con lance sfollagente, ecc.
Presente alle udienze anche il Premio Nobel per la Pace, Adolfo Pérez Esquivel, che indignato di tanta militarizzazione dice “È incostituzionale! Stanno provocando una situazione di conflitto!” e nel merito delle attivtà di recupero territoriale “deve terminare questa contraddizione che consiste in criminalizzare i popoli originari per le loro lotte ed i loro diritti ancestrali, mentre si avvantaggiano i grandi proprietari terrieri in terre che non appartengono loro; in questo contesto, Facundo Jones Huala è un prigioniero politico“.
Come Associazione Ya Basta! Edi Bese! non possiamo che condividere le parole del premio Nobel ed esprimere solidarietà al lonko Facundo e alla lotta del popolo mapuche, che è una lotta di tutti.
Liberar al mapuche por luchar!
Marichiweu! Marichiweu!
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