11 febbraio 2017 – l’associazione Ya basta! Êdî bese! aderisce alla manifestazione Nazionale a Milano Libertà per Öcalan e per tutte le prigioniere e i prigionieri politici
Di seguito pubblichiamo l’appello per la manifestazione di Milano dell’11 febbraio 2017 per la “libertà per Öcalan e per tutte le prigioniere e i prigionieri politici” convocata e lanciata da UIKI Onlus. La deriva autoritaria in Turchia per mano di Erdogan è sempre più crescente ed allarmante, oltre la dura repressione che attraversa il paese, che probabilmente si accentuerà nella corsa alle prossime elezioni di aprile circa la futura votazione per la modifica della costituzione, che se passasse con il referendum, darà al capo di stato il potere di nominare i ministri e gli permetterà di intervenire nel sistema giudiziario, in questa giornata si vuole chiedere la liberazione di Ocalan, prigioniero da 18 anni nel carcere di massima sicurezza di Imrali. Inoltre, dalle ultime elezioni del novembre 2015 si è accentuata la lotta feroce ed intestina contro contro il popolo curdo: vengono commissariate le municipalità, i co-sindaci arrestati e sostituiti con amministratori nominati direttamente dal Governo. Non solo, la repressione contro qualsiasi forma di dissidenza viene brutalmente silenziata, così – oltre migliaia di civili che hanno perso la vita – diversi politici, intellettuali, accademici, giornalisti, attivisti, avvocati e magistrati sono ora in stato di detenzione. Per questo è di fondamentale importanza mobilitarsi per richiedere a gran voce la libertà di Öcalan e di tutti i prigionieri politici in Turchia.
La lotta del Movimento di Liberazione Curdo per la democrazia, la coesistenza, l’ecologia e la liberazione delle donne ha raggiunto primi risultati positivi con l’allargamento del modello di autogoverno democratico nei territori liberati dal giogo delle bande ISIS. Ma con l’estensione della situazione di guerra attuale nel Bakur-Turchia, Rojava-Siria e nel Medio Oriente, i curdi e le altre popolazioni della regione affrontano gravi pericoli; lo stesso Movimento di Liberazione subisce nuove e pesanti minacce.
Per garantire la sua presidenza, Erdogan si è alleato con i fascisti e i nazionalisti turchi, così da affrontare la questione curda con la violenza e la repressione: tutto ciò che è collegato con i curdi e la loro identità è un obiettivo. Vengono commissariate le municipalità, i co-sindaci sono arrestati e sostituiti con amministratori fiduciari di nomina governativa. La brutalità della guerra in Kurdistan che ha visto la distruzione di intere città, è già costata la vita a migliaia di civili, arresti di massa di politici, intellettuali, accademici, giornalisti, attivisti, avvocati e magistrati, fino ad arrivare al piano per l’eliminazione fisica di Öcalan.
La pesante tortura psicofisica inflitta al leader curdo Abdullah Öcalan, nel corso degli ultimi 18 anni in condizioni di isolamento totale, è stata inasprita con ulteriori limitazioni del suo regime carcerario. Dal 5 aprile 2015, dopo che Erdogan ha messo fine al negoziato “per una soluzione politica e democratica della questione curda”, i contatti con l’isola di Imralı sono praticamente interrotti.
In base a recenti informazioni ci sono gravi motivi di preoccupazione per la stessa vita di Ocalan. Nel mentre il regime di Erdogan si prepara a reintrodurre la pena di morte.
Abdullah Öcalan è il rappresentante riconosciuto del popolo curdo, egli svolge un ruolo decisivo per una possibile soluzione duratura e democratica della crisi profonda del Medio Oriente.
La storia ha dimostrato che la questione curda non può essere risolta militarmente. Le guerre di logoramento e i genocidi dello stato turco non hanno mai funzionato. Hanno sempre avuto l’effetto contrario. La Turchia non deve continuare ad attizzare un fuoco che non può spegnere. I colloqui per una soluzione politica della questione curda devono riprendere in una condizione di parità. L’unico modo per garantirlo è l’immediata liberazione di Abdullah Öcalan.
IN OCCASIONE DELL’ANNIVERSARIO DEL SEQUESTRO DI ÖCALAN, IN CONTEMPORANEA CON LA MANIFESTAZIONE INTERNAZIONALE DI STRASBURGO, SCENDIAMO IN PIAZZA A MILANO L’11 FEBBRAIO , PER:
• La libertà per tutti i prigionieri politici e le prigioniere politiche in Turchia! Basta alla tortura e all’isolamento! Chiudere la prigione di Imralı!
• Una soluzione politica e democratica della questione curda! Revocare il bando contro le organizzazioni curde!
• La libertà di Öcalan e la Pace in Kurdistan!
UIKI – Ufficio Informazioni del Kurdistan in Italia , Comunità Curda in Italia, Rete Kurdistan Italia
Per adesioni: info@uikionlus.com / info@retekurdistan.it