Sono trascorsi quasi due anni dall’incredibile e storica esperienza della Gira Zapatista che ha visto centinaia di zapatisti “invadere” l’Europa e ribattezzarla Slumil K’aixemk’op, terra indomita. L’incontro con l’organizzazione zapatista da questo lato del grande oceano ha rinvigorito quei forti legami che la nostra associazione ha sempre avuto con le sorelle e i fratelli della Selva Lacandona e degli Altos de Chiapas, alimentando la voglia di continuare a camminare domandando assieme a loro, di continuare a tessere quelle reti di resistenza e ribellione che in questi nostri tempi oscuri sono l’unica via per sopravvivere alla Tormenta Capitalista.
Proprio grazie a questa esperienza abbiamo conosciuto altri ribelli, altre resistenze che lottano per difendere i propri territori dall’estrattivismo selvaggio che in tutto il mondo si fa strada facendo la guerra alle donne e agli uomini, alla natura, alla Vita. Popoli, comunità, organizzazioni del Messico ribelle che resiste alle sirene della “quarta trasformazione”, parole vuote che il governo progressista del Messico usa per dare una ripulita al sistema capitalista mentre continua a depredare i territori, a fare la guerra alle popolazioni indigene e alle organizzazioni sociali e sindacali, mentre infuria la militarizzazione e lo sfruttamento dei territori.
Sono le popolazioni aderenti al Congreso Nacional Indigena (CNI), che, ognuna nei propri territori e secondo le proprie tradizioni, resistono a questo sistema di oppressione costruendo la loro autonomia, ribadendo il loro diritto come popoli indigeni a proteggere la madre terra e difendere la loro stessa esistenza, legata a doppio filo alla natura, che questo sistema sta annientando.
Sono le popolazioni Nahua di Morelos, che resistono strenuamente agli espropri, alle aggressioni, alle sparizioni, agli omicidi, lottando contro la costruzione di una centrale termoelettrica, parte della grande opera chiamata “Proyecto Integral Morelos”. Sono le popolazioni Maya della penisola dello Yucatan, sommerse dal turismo, dagli allevamenti intensivi, dall’inquinamento delle falde acquifere e dal disboscamento, a cui ora si somma la costruzione del mal chiamato “Tren Maya”, che rischia di trasformare quel territorio per sempre, ecologicamente e socialmente.
Sono le popolazioni zapoteche dell’Istmo di Tehuantepec, da anni in lotta contro i mega progetti di sviluppo che non badano a niente e a nessuno mentre fanno il deserto tutto intorno, spacciandolo per transizione ecologica. Qui, nel punto più stretto fra oceano Pacifico ed Atlantico, la grande opera “Corredor Interoceanico” minaccia di sconvolgere l’equilibrio sociale delle comunità che abitano questo territorio da secoli.
Popolazioni, organizzazioni, resistenze del Messico profondo, dimenticato, oscurato. Proprio per questo l’estate scorsa abbiamo risposto presente al loro grido di lotta e abbiamo organizzato insieme all’APIIDTT (Asamblea de Pueblos Indigenas del Istmo en Defensa de la Tierra y el Territorio) la carovana “México Profundo” con cui abbiamo visto con i nostri occhi cosa vuol dire “quarta trasformazione” nel sud-est messicano: sfruttamento, espropri di terre comuni, devastazione ambientale, negazione dei diritti, tutto calpestato in nome del progresso per pochi, della ricchezza del e per il capitale.
Oggi quel viaggio continua, i legami creati si fortificano con un nuovo incontro, con una nuova carovana: la carovana “El Sur resiste”, che partirà il 25 aprile e attraverserà gli stati di Chiapas, Oaxaca, Veracruz, Tabasco, Yucatan, Quintana Roo, Campeche, per concludersi con un incontro internazionale il 6/7 maggio a San Cristóbal de las Casas (Chiapas), presso il CIDECI, al Caracol zapatista di Jacinto Janek.
Come associazione Ya basta! Êdî bese! e come Centri Sociali del Nordest parteciperemo a questa carovana per continuare a costruire quel percorso collettivo iniziato con la Gira e con la rinnovata consapevolezza che per creare nuovi mondi c’è un’unica via: desde abajo y a la izquierda. Con chi resiste, con chi lotta, con chi non si arrende.
¡El Sur Resiste, nuestra lucha es por la vida!