Gli abitanti del campo di Dheisheh si raccontano. Avremo voluto mostrarvi i loro volti, farvi ascoltare il suono della loro voce. Ma in Palestina si viene arrestati per un post su Facebook. Per la foto di un ragazzo ucciso trovata dai militari su un cellulare durante un’ispezione. “Metterci la faccia” è sempre più pericoloso. Rispettando le loro richieste, con il loro permesso abbiamo trascritto alcune delle testimonianze che ci sono arrivate in queste settimane. La guerra totale di Israele entra nelle case, colpisce la sfera più intima, lasciando un amaro senso di vuoto e ingiustizia.
A Dheisheh è da poco passata la mezzanotte ma la maggior parte degli abitanti è ancora sveglia. Tutti stanno aspettando la prossima incursione dell’esercito israeliano: a chi toccherà questa notte? L. si trova nella sua casa, circondata dalle fotografie di Omar Ali Al-Laham, ucciso a 25 anni durante un’ irruzione nel campo qualche settimana prima. Dopo averlo colpito, i militari israeliani hanno impedito l’accesso delle ambulanze della Mezzaluna Rossa.
Quando scende il buio resto sveglia per il timore della prossima incursione ma non potrebbe essere altrimenti: ogni raid è spaventoso, entrano nelle case, distruggono tutto, picchiano e arrestano. Il rumore è assordante, per non parlare della tortura del ronzio dei droni sulle nostre teste. Poi gli spari. Omar l’hanno lasciato morire lì da solo, ha sanguinato a morte in mezzo ai loro insulti. Era come un fratello per me.
L’altro giorno hanno fatto irruzione nella casa della famiglia di Omar Khmour, un ragazzo ucciso l’anno scorso. Aveva solo 14 anni. Hanno devastato tutto. Hanno picchiato il padre e la madre, entrambi con gravi problemi di salute, e anche le sorelle. Israele si accanisce sempre sulle famiglie di chi uccide. I parenti vengono arrestati, le case demolite. La loro vendetta è il nostro tormento.
Sì, succede spesso che vengano prese di mira anche le donne e le ragazze del campo. Vengono picchiate e talvolta sottoposte a trattamenti umilianti. Capita che vengano costrette a spogliarsi dietro la minaccia di cani e fucili. Ho il terrore che questo possa succedere a me ma ormai questa è la nostra normalità. Ecco. Li senti i rumori? I militari sono entrati di nuovo. Nemmeno questa notte riuscirò a dormire.
Dopo il 7 ottobre i militari israeliani hanno emesso un ordine di arresto per più di 400 ragazzini. Molti sono già stati presi. Qualche giorno fa c’è stata una grossa irruzione in pieno giorno. Il campo è stato invaso da oltre mille soldati. Hanno fatto girare dei volantini rivolti a un ragazzino di sedici anni. Dicevano: “Arrenditi, non vedi che tutto il campo sta soffrendo per colpa tua?”
Ho sempre avuto tanti sogni ma se dovessi esprimere un desiderio in questo momento sarebbe quello di riuscire a dormire una notte intera.L. , 28 anni, campo profughi di Dheisheh